App Threads, nuovo social Meta. Una nuova app arriva sul mercato, ma viene bloccata dalle autorità competenti in virtù dei rischi per la tutela dei dati personali degli utenti.
Mark Zuckerberg proprietario di Facebook, Instagram e Whatsapp ha dovuto rinviare il lancio della sua nuova app Threads, dedicata alla condivisione di foto e video tra gli utenti di Instagram, e già da molti definita “anti Twitter”per le similitudini con la piattaforma oggi guidata da Elon Musk. L’app, a causa delle perplessità sollevate dal Garante irlandese per la protezione dei dati personali (DPC), non soddisferebbe ancora tutte le indicazioni che il mercato richiede a servizi del genere, tra cui le modalità di condivisione dei dati tra app dello stesso gruppo e la geo-localizzazione fisica delle informazioni personali degli utenti.
Che cos’è e come funziona il nuovo social Threads
La nuova app ricalca il modello Twitter ed è attivabile esclusivamente per gli utenti già titolari di un account Instagram, che permette agli utenti di Instagram di creare una cerchia ristretta di amici con cui condividere testi per massimo 500 caratteri e video di massimo 5 minuti.
A differenza di Twitter il nuovo social non prevede limitazioni per quanto riguarda la visibilità dei post, non solo per gli account verificati, ma anche per tutti gli altri: essa garantirebbe, dunque, a chiunque la possibilità di diventare “virale” con un contenuto ritenuto di interesse dalla community.
Criticità individuate dal garante Irlandese
L’app si appoggi sulle reti di Instagram, utilizzando quest’ultimo come fonte per recuperare la base di utenti e i loro contatti fonda il timore che la raccolta dei dati da parte della nuova app sia eccessivamente ampia in rapporto alle finalità dichiarate, comprendendo un’ampia varietà di dati, tra cui quelli inerenti la salute, le informazioni finanziarie, cronologie di navigazione, posizione, acquisti, contatti, cronologia delle ricerche e informazioni sensibili.
Il Garante irlandese ha quindi espresso dubbi sulla liceità e sulla trasparenza del trattamento dei dati personali effettuato dall’app, in particolare per quanto riguarda il consenso degli utenti, la base giuridica del trattamento, la minimizzazione dei dati e le garanzie per i diritti degli interessati. Il Garante ha anche lamentato la mancanza di una comunicazione preventiva da parte di Meta sul lancio dell’app, che avrebbe dovuto essere effettuata almeno quattro settimane prima, secondo le linee guida del Comitato europeo per la protezione dei dati.
Meta ha dichiarato la sua piena e totale disponibilità a collaborare con il Garante irlandese e di aver fornito tutte le informazioni richieste sull’app. L’azienda ha anche sottolineato che Threads è un prodotto opzionale e che gli utenti possono scegliere se usarlo o meno, nonché quali dati condividere e con chi, sottolineando inoltre che Threads non raccoglie nuovi tipi di dati rispetto a quelli già raccolti da Instagram.
L’indagine del Garante irlandese si inserisce in un contesto di crescente attenzione da parte delle autorità europee nei confronti delle pratiche di Meta in materia di privacy. Il Garante irlandese, che è l’autorità competente a vigilare sulle attività di Facebook & co. in Europa, ha già avviato altre indagini sull’azienda, riguardanti ad esempio il trasferimento dei dati personali degli utenti europei negli Stati Uniti, la sicurezza dei dati personali degli utenti di WhatsApp e Instagram, e l’utilizzo della tecnologia di riconoscimento facciale.
Resta da vedere se e come il gruppo Meta deciderà di sbarcare nel vecchio continente con questo nuovo social network e, nel caso di risposta positiva, quali saranno le reazioni dei Garanti dei vari Stati dell’Unione (ricordiamo che il Garante italiano ha bloccato chatGPT, l’app di intelligenza artificiale offerta da OpenAI, perché non conforme ai principi dettati dal GDPR).